ABC. Sta per Arte Benevento Cultura, la sigla del nuovo progetto multidisciplinare del capoluogo sannita. Il taglio del nastro il 25 marzo, con la mostra Alla luce del tempo, curata da Petra Maria Joos from Bilbao, con la quale, alla viglia del debutto, abbiamo scambiato qualche battuta…
Territorio, amore e paradiso. In questa triade di “valori, e ancore di salvezza, che la nostra società contemporanea globalizzata nega, sublima, distorce, trasforma, e che vengono recepiti, interpretati e nuovamente percepiti solo da pochi in modo diverso” risiede il nucleo ispiratore di Alla luce del tempo. La mostra, una collettiva destinata ad inaugurare il 25 marzo ABC – Arte Benevento Cultura, nuovo progetto multidisciplinare del comune di Benevento, avrà come sede espositiva il prestigioso Palazzo Paolo V, nel cuore del centro storico. A firmare il debutto Petra Maria Joos, sbarcata dal Guggenheim di Bilbao nel Sannio con una proposta fondata su una trama si riferimentiintimi ed ancestrali. È la stessa curatrice a chiarirci le linee guida della rassegna, in cui spiccherà un nucleo di 23 opere di Piero Dorazio, risalenti al periodo compreso tra il 1961 e il 1989. “Si tratta –spiega la Joos– di un omaggio ad una figura storica del panorama italiano, che ha sempre indagato sul significato di ‘territorio’, così come hanno fatto gli altri selezionati”.
Tra gli altri, troviamo Arcangelo, Ronnie Cutrone, Yves Dana, Barbara Eichhorn, Urs Luthi, Miquel Navarro e Studio Azzurro…
Artisti di fama internazionale che, al di fuori del mainstream, esprimono in un’ottica del tutto personale ed innovativa la propria epoca, calcando al contempo le orme della Storia. Con un modo di procedere e retrocedere di tipo nomade, non percorrono strade maestre, ma sentieri secondari, che appartengono più nel profondo al loro percorso di vita. L’esito è una geografia elaborata spiritualmente, acquisita per intuito e plasmata anche a livello emotivo, riconducibile ad un unico denominatore comune nell’intera area mediterranea: la dea madre.
Cosa rappresenta per lei l’impegno di ABC?
Il Sud dell’Italia è uno dei protagonisti culturali, nel senso più ampio, del bacino mediterraneo e allo stesso tempo uno dei più autentici e vergini in Occidente, adatto perciò come soggetto di un’estesa ricerca sulla memoria del mondo classico. L’obiettivo di ABC è creare a Benevento un laboratorio vivo e permanente sui parallelismi e sulle interrelazione storiche e contemporanee fra le culture orientali e occidentali, in quella straordinaria stratificazione di mondi che è il Mediterraneo. In questo senso, il Prusst (programma di riqualificazione urbana e di sviluppo sostenibile del territorio, ndr) Calidone, nato per la volontà del Comune, mi sembra decisamente un progetto ad ampio respiro, che considera l’arte contemporanea veicolo essenziale di conoscenza. Partendo dalla mostra, infatti, verrà organizzata una stimolante serie di attività ed eventi, come workshop con gli artisti e laboratori per bambini e adolescenti, tutti tesi a creare una riflessione non solo su questa realtà specifica, ma sull’idea di territorio in generale.
Quali sono gli altri progetti in cantiere?
Come consulente artistica, mi è stato chiesto di organizzare un’esposizione permanente che coinvolgerà edifici di culto diffusi sul territorio beneventano, intitolata 10 chiese. Sarà data la possibilità a diversi artisti di esprimere la propria creatività in questi luoghi, riguardo temi legati alla spiritualità. Dieci personalità, fra italiane e internazionali, dialogheranno col territorio, per realizzare un’opera appositamente concepita per ciascuna delle chiese prescelte.
anita pepe