Mettereste nella vostra chiesa una scultura così? Spero proprio che la risposta sia no. Mancava il fonte battesimale, dice la guida durante una visita didattica. Ma c’era bisogno di piazzare questi tre mamozi in un – cito sempre la guida – “rarissimo esempio di nartece in Italia”? Sì, è vero, non ci sono più i Nicola Pisano e i Benedetto Antelami di una volta, e ormai ce ne siamo fatta una ragione. A malincuore, ma ce la siamo fatta. Però non c’era proprio nessun artista contemporaneo che sapesse “dialogare” in modo più rispettoso con una chiesa del XII secolo? Che non ne invadesse la luce e il silenzio con la stridula asprezza di metalli graffiati, dilavati e accartocciati? Che sapesse progettare qualcosa che non somigliasse a una megabomboniera scampata alla fusione a freddo?
Perché la Chiesa, se è ancora così convinta di essere la depositaria del dogma (anche) in materia di arti visive & co. ben oltre gli Zuccari e i Lomazzo, prima di scomunicare il film di Moretti non mette all’indice operazioni – e non già opere – che di certo non vanno a maggior lode e gloria del Principale? Com’era la storia della pagliuzza e della trave?