Parte da una riflessione sullo schema di Johari il nuovo appuntamento Dello Scompiglio, tenuta di 200 ettari in quel di Capannori, dove per tre week end – a partire da sabato 10 settembre – sette artiste si concentrano sulle dinamiche di conoscenza del sé e sui meccanismi dell’intersoggettività. Il linguaggio usato è quello del corpo, che si muove prevalentemente en plein air, in una serie di performance tra introspezione e partecipazione. Una breve presentazione da parte del curatore del progetto, Angel Moya Garcia…
Come nasce “Relazioni interpersonali”?
Il progetto nasce come una tappa ulteriore di una mia ricerca quasi maniacale sul concetto d’identità in ambito curatoriale e critico. In questo caso, mi interessava approfondire i rapporti intersoggettivi, in particolare sulla base dei meccanismi psicologici che regolano il limite tra identità e alterità e su come la comunicazione quotidiana e la realtà circostante possono influire o determinare la consapevolezza di questo rapporto. La Tenuta Dello Scompiglio diretta da Cecilia Bertoni, configurata tramite soglie e caratterizzata dall’annullamento e, appunto, dallo scompiglio dei confini, mi sembrava il luogo ideale. Per questo motivo ho invitato gli artisti a confrontarsi con lo Schema di Johari, accettandolo, capovolgendolo, reinterpretandolo o annullandolo tramite il linguaggio performativo.
Quali spazi della tenuta saranno “palcoscenico” degli eventi?
Forse una delle limitazioni più importanti, ma anche uno dei punti di forza, della Tenuta Dello Scompiglio è la quasi mancanza di spazi interni. Limitazione che è stata sicuramente la nota più caratteristica degli eventi realizzati finora, ma che sarà integrata nella futura programmazione con l’apertura di un incredibile spazio espositivo. Da quel momento ci sarà l’opportunità di giocare con tutte le modalità espositive contemporaneamente, sia d’interno che d’esterno. Quindi anche in quest’occasione saranno privilegiati spazi esterni quali il “giardino segreto”, il “cimitero”, in cui c’è anche una mostra permanente di artisti che hanno riflettuto sulla memoria, il “colonnato esterno”, così come il resto della Tenuta, fino ad arrivare all’Uccelliera in una delle performance. Questo non toglie che spazi interni come la “limonaia”, la “casa del pastore” o la “cappella”, dove qualche anno fa Alfredo Pirri fece una straordinaria installazione, siano di nuovo utilizzati.
Puoi descriverci brevemente i diversi interventi?
In base al progetto curatoriale, ci sono artiste che hanno privilegiato l’aspetto nettamente psicologico, mentre altre hanno preferito lavorare sulla comunicazione, le relazioni nella collettività, le rivendicazioni sociali o attraverso elementi più poetici e intimi. Ad esempio, nel primo caso, la performance di Francesca Banchelli si origina all’interno della teoria twofold di Lacan dove il gesto simbolico si avvicina alla collettività diventando performativo, mentre Corinna Conci, lavorando in relazione a un precedente intervento della sua sorella al cimitero, stabilisce un rapporto sentimentale attraverso i riflessi generati sulla propria pelle. Roberta Cavallari, invece, si è concentrata sulla comunicazione quotidiana e su come essa può essere recepita come un disagio che si esprime in gesti compulsivi. Barbara Uccelli si sposta sulle reazioni e sulle conseguenze della conoscenza mediata dall’altro: “Noi abbiamo creduto a quello che ci hanno raccontato”. Caterina Pecchioli crea un meccanismo a catena che si propaga in tutta la “comunità” e che ne determina l’aspetto finale, mentre Eleonora di Marino dà vita ad una piazza, una piattaforma per lo scambio di ruoli e di idee. Infine, il tradimento, suggestivo ed evocativo, della propria memoria e la sua apertura attraverso l’esilio di Valentina Vetturi.
Gli appuntamenti sono distribuiti in diversi week end: ci sarà un filo conduttore tra le varie performance? Alcune saranno articolate come un racconto “a puntate”?
In realtà ci sono diverse connessioni nello sviluppo della rassegna. Soprattutto nel caso di Barbara Uccelli o Caterina Pecchioli, che faranno delle performance in continuo sviluppo e trasformazione, mentre altre come Francesca Banchelli o Eleonora di Marino faranno una mini residenza nei giorni precedenti per lavorare con le persone del luogo.
Relazioni interpersonali_ Tenuta Dello Scompiglio (Lu)
(10 – 25 settembre 2011, tutti i fine settimana)