Era il 13 febbraio 2014 quando ci lasciava Vincenzo Pacelli, professore di Storia dell’Arte presso l’Università Federico II e l’Orientale e tra i massimi esperti di pittura seicentesca. Ad oltre un anno dalla scomparsa, ad ospitare oggi una giornata in suo onore sarà il Pio Monte della Misericordia: un luogo in cui il docente era “di casa”, avendo pubblicato agli inizi della carriera una monografia sulle Sette Opere di Misericordia di Caravaggio, tela che dal 1607 trionfa sull’altare maggiore della chiesa di via dei Tribunali. Il volume ha conosciuto una ristampa ex post curata da Gianluca Forgione, giovane ricercatore presso l’ateneo federicano, fresco di presentazione del suo libro su Gaspare Traversi e già collaboratore di Pacelli per il corposo tomo su “Caravaggio tra arte e scienza”, edito nel 2012 da Paparo.
A partire dalle 9,30, si alterneranno nella commemorazione Gianpaolo Leonetti di Santo Janni, Soprintendente del Pio Monte; Stefano Causa, specialista di pittura napoletana e insegnante di Storia dell’arte moderna presso l’Università degli Studi “Suor Orsola Benincasa”; Gianni Papi, tra i più accreditati conoscitori del Merisi e del movimento caravaggesco internazionale; Mario Alberto Pavone, cattedratico di Storia dell’arte moderna presso l’Università degli Studi di Salerno, e autore di numerose pubblicazioni sulla pittura napoletana del Sei e Settecento, con particolare interesse agli aspetti iconografici, storico-documentari e collezionistici delle opere; Francesco Petrucci, conservatore del Palazzo Chigi di Ariccia, cultore di pittura e scultura del Barocco romano; Alfonso Furgiuele, docente di Diritto processuale penale presso l’Università “Federico II”; Gianluca Forgione; Francesco Tanasi, professore e fotografo d’arte.
Fortemente voluta dalla famiglia Pacelli, la giornata non si configura come un semplice epicedio, ma si propone di riprendere in modo vivo il lavoro dello studioso di San Savatore Telesino, a partire dalla succitata riedizione – aggiornata e notevolmente arricchita – del saggio su le Opere di Misericordia. Un ricordo nel segno di una personalità originale, che ne aveva segnato il ruolo pedagogico e il profilo intellettuale, dalle attribuzioni più riuscite e dai ritrovamenti più fortunati (la “Sant’Orsola confitta dal tiranno”, ultimo quadro firmato del Caravaggio; le lettere scovate nell’Archivio Segreto Vaticano) alle ipotesi più audaci, come quella sulla morte del genio lombardo, vittima di un autentico “omicidio di stato” ordito dai Cavalieri di Malta con la complicità della Chiesa.
(Articolo pubblicato sul Roma, 6 maggio 2015)