Novità e continuità: questo il binomio che ha accompagnato finora il 2015 di Roxy In The Box. Per la pop artist napoletana, infatti, i primi mesi dell’anno hanno visto il trasferimento in un nuovo studio, nel quale proseguire la sua attività di pittrice e performer e trovare nuove strade per la sua multiforme creatività.
Facciamo il punto della situazione…
È vero: il bilancio si fa d’estate, quando tutto sembra fermarsi, almeno dalle nostre parti. Quest’ultimo è stato un anno particolare: cambia la casa, cambia il corpo, cambiano i capelli… gli amici non sono più gli stessi, la famiglia sempre più “accorciata” ma molto più vicina, quello che una volta digerivo adesso mi resta sullo stomaco, le tante cose buttate durante il trasloco, gli occhiali da vista a cui non ero abituata… e poi i tanti quadri che ho dipinto e che a volte penso che siano stati “pittati” da altri, i ricordi che non riesco più a ricordare, lo specchio in cui rivedo sempre più mia madre e il fatto che desidero tantissimo avere un gatto per casa che mi zompa dappertutto. Insomma tutte cose nuove, ad alcune delle quali prima forse non pensavo o non facevo caso. L’età avanza ed io sto qua attenta a sentirla tutta, passo passo. Da una parte è interessante, ma dall’altra mi fa paura… non è che poi mi piaccia così tanto!
Estate di svago o di lavoro?
Sarà un’estate di svago e relax. Spiaggia, mare, lettino, libro, musica e ciao!
Cosa non manca mai nella tua valigia d’artista?
Essendo di stampo ipocondriaco, non mancano mai i farmaci omeopatici e allopatici (non si può mai sapere, meglio avere tutto); quest’anno poi c’è una new entry, il Gaviscon. Poi un libro, un i-pod, i miei anelloni d’argento… ma, puntualmente, dimentico lo spazzolino da denti e la mia spazzola preferita.
In vacanza, visiti mostre, musei, monumenti?
Dipende. E comunque dovunque vado mi cerco sempre il museo da vedere.
Un viaggio da ricordare e uno da dimenticare.
Un viaggio da ricordare è il mio primo anno a Nizza, nel 2005, con Tano, il mio compagno. Fu un’estate bellissima: eravamo nel pieno del nostro fresco amore e la Costa Azzurra fu una cornice perfetta. Invece il viaggio da dimenticare fu a Marettimo, in Sicilia: un incubo. La soprannominai l’isola delle “3 M”: mare, meduse, mosche.
La vacanza che ti manca?
Le vacanze che mi mancano in realtà sono tante. Ho un serio problema, la paura di volare. Ogni volta che prendo un aereo saluto tutti come se fosse l’ultimo viaggio… ma la sto superando: la mia prossima tappa è New York, finalmente la Grande Mela mi ospiterà!
Meglio le vacanze estive o quelle fuori stagione?
Le vacanze sono belle in qualsiasi stagione, ma per me vacanza è anche stare a casa a guardare il soffitto. Per me vacanza è quando decido di non far niente senza sentirmi in colpa.
Qual è stato il posto in cui hai avuto voglia di fermarti per sempre o per un pezzo della tua vita?
Da giovanissima sono stata circa un anno in Inghilterra, nel West Yorshire. Quando, per la prima volta, andai a Londra in autobus, mi sembrava di attraversare un mondo dove un giorno avrei vissuto per sempre. Mi sentivo a casa, ero nel mondo degli Smiths, dei Cure, di Boy George, dei Duran Duran, potevo vestirmi come loro senza essere sfottuta per strada, insomma ero convinta che quella sarebbe stata la mia città. Invece rientrai a Napoli e poi, si sa, le cose possono cambiare… Oggi, vedendo alcuni carissimi amici scappare da Londra, penso che forse è andata bene così… o forse no! Approfitto per augurare una buona estate a tutti quelli che non aspettano altro che di cominciare o ricominciare una degna vita d’artista!
(articolo pubblicato sul Roma, 4 agosto 2015)