Ammiccamenti a CapoDIOmonte

24 aprile 2009

Luigi Ontani nel museo con le sue coloratissime opere

CapoDIOMonte. Potrebbe sembrare un refuso. Ma poi il nome dell’artista chiarisce tutto. Perché chi conosce Luigi Ontani conosce la sua passione per i giochi di parole, le ibridazioni visive e lessicali, le iperboliche e ironiche alchimie. Egli stesso, del resto, è un rebis – innocente e provocatorio, eccentrico e pensoso, fanciullesco ed erotico, narciso e fanciullo -, doppio e poliedrico, un colto e raffinatissimo dandy capace di trasformare se stesso e la propria vita in opera d’arte. Trovarselo davanti, magari tra le solite facce da vernissage, è quasi un’apparizione: leggero, vestito di sete lucenti, l’aria serafica da idolo indiano. E c’è tanto Oriente, in Ontani: c’è, parafrasando Pasolini, l’odore dell’India, e della Thailandia, e di Bali. Nella ridondanza dei decori, nelle tinte rutilanti, nelle atmosfere languide, misteriose o solari. Magnifiche, ad esempio, le stanze arancione e porpora della sua grande monografica al Mambo di Bologna, lo scorso anno: mostra bellissima e coloratissima, nella quale trovavano posto tutte le esperienze e i linguaggi esplorati dalla sua fertile creatività: le stampe lenticolari, i video in bianco e nero delle azioni, gli autoritratti fotografici che riecheggiavano iconografie classiche, e la variopinta galleria di “ErmEstetiche” in ceramica circondate di confetti.
Diverso invece il concept dell’esposizione che aprirà oggi a Capodimonte, promossa dagli Incontri Internazionali d’Arte in collaborazione con la Soprintendenza Speciale per il Polo Museale napoletano e la Regione Campania (contemporaneamente, sarà inaugurata l’antologica del fotografo Luciano D’Alessandro). Non una personale canonica, ma un libero scorrazzare nelle stanze del museo, dove Ontani giocherà a mimetizzarsi tra i dipinti, gli arredi, i ninnoli e le suppellettili delle collezioni. È da tempo ormai che questa formula piace a Nicola Spinosa, il quale l’ha sperimentata anche per Louise Bourgeois lo scorso autunno (tranne che per l’enorme “Maman” collocata in cortile e le sculture sospese nella Sala Causa).
Annunciata da tempo, l’“invasione silenziosa” dell’artista si confronterà con l’antico attraverso opere più o meno recenti, legate a Capodimonte (“La CadutaDEICiechiimManiBrancusiani”, ripresa del celebre quadro di Brueghel custodito proprio nella Pinacoteca) o al genius loci, quali il “Tappeto volante caprese”, “PULCInellNotturnoPiAtto”, “La Pulce di Pulcinella”. E, in ossequio alla Reale Manifattura borbonica, non poteva mancare un altrettanto blasonato servizio da tavola: undici piatti e un versatoio per acqua, “Capricciosi assaggi Omaggi” a “GeMito”, “mozzaGino inno in DeDominicis Carrozza diaVolo”, “BoyS per cappello”, “malapArte W”, “Alì BoEtti Eros”, “SchifAndrogino Penna”, “RoLAND B’Art hes”, “Buren burrone”, “Cerone cielo giacinto”, “mORA via Noia”, “4 Grazie’ llAndy WAR’ hol”, “ABO NarciGiuda”. Ancora, lavori del ciclo “bonapartista” come “Tribù Tabù Dei Grilli Napoleonici”, “NapolOntanoParte” e “NapoLeonCentAurOntano”, o ispirati alla frequentata iconografia di San Sebastiano.
L’immaginazione al potere, dunque. E spazio ad una gioia del fare che ha assorbito in modo “concettuale” le arti applicate (molti dei pezzi sono realizzati con l’ausilio dei maestri artigiani del vetro di Murano e dei ceramisti Gatti di Faenza e Venera Finocchiaro di Roma) e il design, a riprova dell’onnivoro eclettismo dell’autore. Esuberante e saturnino, come si conviene al cliché del genio. Di recente, infatti, Ontani si è affacciato agli onori delle cronache per un episodio che l’ha visto protagonista alla mostra di Alessandro Mendini all’Ara Pacis, dove, misconosciuto un vaso a lui attribuito, l’ha fatto a pezzi, vergando sul cartellino la parola “falso”: un moto di stizza subito convertitosi in performance, a conferma del tocco di Mida dell’artista (tanto più che il pennarello con cui è stata corretta la didascalia era color oro…).
Sperando che non gli venga in mente di replicare tra le porcellane Farnese…

(Roma, 24 aprile 2009)

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