Installazioni e performance al centro storico
Fare un parallelo con Torino sarebbe incongruo e quasi irriverente, però chissà che l’esperimento delle “luci d’artista” non possa funzionare anche dalle nostre parti, diventando un appuntamento fisso. Ma, se nella Prima Capitale a rischiarare le notti d’inverno ci sono nomi come Mario Merz, Daniel Buren e Michelangelo Pistoletto, a Napoli si punta sui giovani. È stata Simona Perchiazzi, anima del laboratorio-galleria “Manidesign”, a chiamare a raccolta una quindicina di artisti partenopei, chiedendo loro di ideare soluzioni di arredo urbano per il centro storico, cuore negletto della città greco-romana: «Un invito a non vivere al buio – spiega – ma ad accendere la luce per vedere le cose, in questa occasione un modo creativo ed anche provocatoriamente ironico per innescare azioni di rinascita». Dall’8 dicembre al 7 gennaio, Spaccanapoli e dintorni usciranno dunque fuori dall’ombra, per animarsi di installazioni site specific e performance. Il giorno dell’Immacolata, si “esibiranno” on the road Rosaria Castiglione (in piazza del Gesù, presso il Campanile di Santa Chiara), Bartolo Carotenuto (in via Benedetto Croce) e Angelo Ricciardi (via San Giovanni Maggiore Pignatelli). Numerose le opere lasciate… in sospeso: a fluttuare nell’aria, oltre alle proiezioni di Ascolti Visivi e di Antonio Picardi, ci saranno un grappolo di sculture realizzate con anime di ombrelli e tessuto catarifrangente da Silvia Vendramel in via Costantinopoli, gli ombrelli luminosi di Chiara Scarpitti e i panni stesi da Carolina Ciuccio e Sofia Scarano in via San Sebastiano e, sulla “passerella d’onore” di via Benedetto Croce, le “magie” che Riccardo Dalisi riesce a fare con qualsiasi metallo, dimostrazione di quella maestria del fare cui farà ricorso anche il ceramista Luca Leandri. E, anche se Natale è la festa della Tradizione per eccellenza, i lavori progettati dai creativi invitati al numero zero di “Lumin_aria” devieranno spesso e volentieri verso interpretazioni più libere e controcorrente. Basta guardare i nomi – Roxy In The Box, Walter Picardi, Vincenzo Rusciano, Kaf, Alfonso De Angelis – per capire che difficilmente si vedranno scintillare renne e abeti, ma che sarà più probabile trovarsi di fronte a revisioni e sovvertimenti dell’addobbo stereotipato, carichi di sarcasmo e, per chi saprà individuarlo, con un preciso messaggio civile. Nella speranza che questo Avvento porti finalmente qualcosa, anche a chi da un pezzo ha smesso di credere a Babbo Natale…
(Roma, 7 dicembre 2008)