Bastardo senza gloria, ma con una certa fama. Nel bene e, soprattutto, nel male. È Agostino Buonamici Tassi, che Pietrangelo Buttafuoco ha consegnato ai tipi di Skira in “La notte tu mi fai impazzire”. Breve romanzo “misto di storia e d’invenzione” su un artista noto, più che per la riconosciuta perizia nel paesaggio e nella prospettiva, come imputato nel celebre processo per stupro ai danni di Artemisia Gentileschi, pittrice e figlia di pittore, tenutosi a Roma nel 1612. Vista l’enorme fortuna espositiva e bibliografica toccata alla vittima, assunta a icona femminista, la parabola esistenziale del colpevole rappresentava una sfida rischiosa per il giornalista siciliano, che affronta il cimento a viso aperto, con pagine “umorali”, piene di sangue, saliva, sudori, fetori e specialmente di quella “ricotta del vizio” in cui lo Smargiasso amava sguazzare. Lui, come tanti altri a quei tempi. (altro…)
Archivio / Arte Antica e Moderna
sdefinizioni 0.4
30 dicembre 2016
State già sbirciando le previsioni astrologiche per il nuovo anno? Non sentitevi in colpa: noi siamo figli delle stelle… e per ricordarcelo, tanto per mischiare fanti e santi, ripeschiamo dagli scaffali un libro mitico, in tutti i sensi: “La fede negli astri”. Edito in Italia da Bollati Boringhieri, il testo di Fritz Saxl ripercorre il lungo cammino che, dall’antichità al Rinascimento, garantì “la sopravvivenza degli antichi dei” (per citare un saggio altrettanto capitale, quello di Jean Seznec). (continua la lettura su sdefinizioni artmag)
Orlando Furioso – 500 anni
15 novembre 2016
“Le donne, i cavallier, l’arme, gli amori”: chi non conosce il più famoso chiasmo della letteratura italiana? Eppure in origine l’incipit dell’Orlando Furioso non era incrociato così: “Di donne e cavallier li antiqui amori” recitava infatti la prima edizione, datata 1516. Cinquecento anni dopo, la trafila ricorrenza-mostra-catalogo è di rigore. E per la mostra di Palazzo dei Diamanti, definita dai curatori Guido Beltramini e Adolfo Tura un’operazione di “filogia dell’immaginazione”, il volume sembra riprendere il policentrismo ariostesco, proponendo interventi dal taglio ora didascalico, ora più specialistico. (altro…)