Poche, ma buone. Sono quattordici le opere esposte a Palazzo Reale per “Giotto, l’Italia”, uno degli “eventi nell’evento” che hanno accompagnato Expo 2015. E per quanto la proposta sembri quantitivamente esigua, la logica impone di considerare quanto sarebbe stato oggettivamente difficile e rischioso “movimentare” tavole monumentali come la Madonna di Ognissanti. Ma soprattutto occorre rammentare l’inamovibilità di una significativa parte della produzione dell’artista, dalle pitture di Assisi agli affreschi della Cappella degli Scrovegni; sicché, a titolo di “risarcimento virtuale”, a completare il prestigioso allestimento di Mario Bellini è arrivata in corner nella Sala delle Cariatidi un’installazione multimediale che riproduce il ciclo delle storie di San Giovanni Battista e San Giovanni Evangelista della Cappella Peruzzi, nella fiorentina chiesa di Santa Croce. (altro…)
Archivio / Arte Antica e Moderna
Splendori campani a Milano
8 gennaio 2016
Affresco da Pompei, Casa del Bracciale d’Oro, oecus, parete sud, registro mediano. Intonaco dipinto, età giulio-claudia. Pompei, Casa del Bracciale d’Oro. Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Pompei, Ercolano e Stabia
È stato l’evento dei record, quello dell’Italia che si rialza. Orgogliosa e operosa, senza paura della retorica. E se il dissidio tra “pro” e “no” Expo pare ormai messo a tacere dalle cifre, resterà aperto ancora per qualche giorno – al Palazzo Reale di Milano – uno degli eventi di punta che hanno accompagnato la kermesse mondiale. Una mostra che proponeva, ai superstiti delle lunghe file ai padiglioni, un viaggio in un gran bel pezzo di Campania e di Mezzogiorno, vista la provenienza di un rilevante numero di prestiti. (altro…)
Il Ritratto che è un enigma
5 dicembre 2015
Impossibile, con quella faccia così, non eccitare schiere di penne: da Burckhardt a Federico Zeri e oltre, fino ai nostri giorni. Discettando a gara sull’identità del misterioso soggetto, che giudizi in ordine sparso hanno definito “sfrontato”, “arrogante”, “furbo” o addirittura la personificazione stessa del Male (Sgarbi). Del resto, la minuziosa anatomia dell’“arco incorruttibile della fronte” – per dirla con Longhi -, dell’enigmatico sorriso, dello sguardo ironico e altero, il virtuosismo tecnico e l’acume psicologico fanno di questo “Ritratto d’uomo” un paradigma del suo autore, Antonello da Messina. (altro…)