Archivio / Arte Antica e Moderna

Hanno tutti la foto

25 ottobre 2014
Paolo Sorrentino fotografato da Gianni Fiorito sul set del film "La grande bellezza"

Paolo Sorrentino fotografato da Gianni Fiorito sul set del film “La grande bellezza”

Dopo la mostra su Ettore Scola, il testimone del progetto “Irpinia: un sistema fra cultura e memoria” passa ad un altro italiano ormai nell’Olimpo della settima arte: Paolo Sorrentino. Fino al 30 novembre, all’Abbazia del Goleto di Sant’Angelo dei Lombardi il pubblico potrà curiosare sui set del regista premio Oscar grazie alle foto di scena di Gianni Fiorito: una sessantina di immagini di medio e grande formato, con diversi inediti e due chicche, ovvero uno scatto in anteprima de “La giovinezza”, la nuova pellicola del cineasta partenopeo in uscita nella primavera 2015, e alcune fotografie tratte dal cortometraggio “Il purgatorio”, con Valeria Golino. Fotografo e fotoreporter (attento alla criminalità, alle periferie e alle trasformazioni urbane), Fiorito racconta la nascita di opere come “L’uomo in più”, “Il divo”, “This must be the Place” e, naturalmente, “La grande bellezza”, in una carrellata di volti e situazioni che – per la cura di Maria Savarese – si propone come la prima antologica dedicata all’autore de “Le conseguenze dell’amore”. Una visione sulla visione che, dando luogo ad un gioco “metalinguistico” tra l’obiettivo e la macchina da presa, documenta spesso il dietro le quinte del film, dalle fatiche tecniche al rapporto tra gli attori e chi li dirige. In questa laboriosa fabbrica dei sogni, Fiorito si muove con l’agio di chi frequenta abitualmente il mondo teatrale e cinematografico (ha immortalato anche le riprese di Luca Miniero, John Turturro e Antonio Capuano).
In occasione dell’inaugurazione, oggi alle 17,30, Andrea Renzi leggerà alcuni brani tratti dalle sceneggiature di Sorrentino. Il programma complessivo, invece, proseguirà a gennaio con la personale di Piero Pizzi Cannella al Carcere Borbonico di Avellino.

Sui set di Paolo Sorrentino. Fotografie di Gianni Fiorito_ a cura di Maria Savarese_ Abbazia del Goleto, Contrada San Guglielmo, Sant’Angelo dei Lombardi (AV)
(26 ottobre – 30 novembre 2014)

Vero Veronese

29 settembre 2014
Paolo Veronese_Due santi vescovi (Geminiano e Severo?)_ Modena, Galleria Estense. Su concessione del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali

Paolo Veronese_ Due santi vescovi (Geminiano e Severo?)_ Modena, Galleria Estense. Su concessione del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici di Modena e Reggio Emilia

Se (giustamente) vi preme condividere con qualcuno l’esperienza di questa mostra, state attenti a non afflosciarvi davanti a reazioni come “Ma no, a me Veronese non…” “… Veronese? Mah”.
Tenete duro, perché potrebbe accadere. Capita che uno dei più grandi pittori del Cinquecento possa essere ancora liquidato con un giudizio appena sufficiente. Perché? Forse perché si porta appresso la nomea di limpido e festoso decoratore, lontano dal mito inarrivabile di Tiziano e dalla tetra bulimia di Tintoretto? Il marchio di cantore dell’apoteosi della Serenissima, stretto tra opulenza controriformata e morbida sensualità? Troppo superficiale, troppo plastico, troppo acceso?
L’esposizione della Gran Guardia, pur senza essere rivoluzionaria, sembra quasi un atto di coraggio. Un punto di partenza che, esauritisi i mesi di permanenza in loco – mesi ben scelti, viste la coincidenza con l’estate e la stagione della prospiciente Arena –, invita a curiosare, oltre che nelle rassegne in programma fino al prossimo anno, in quel “circuito Veronese” stabile, ramificato tra Venezia e la terraferma. Luoghi che videro rifulgere piuttosto precocemente l’astro di Paolo Spezapreda (Caliari era il cognome materno), se è vero che poco più che ventenne debuttava nelle sale del Consiglio dei Dieci. (altro…)

Gratis et amore eius. Caravaggeschi a Novara

19 luglio 2014
Caravaggio_Ecce homo_Genova Musei di strada nuova, Palazzo bianco

Caravaggio_Ecce homo_Genova Musei di strada nuova, Palazzo bianco

Quando si legge il nome “Caravaggio” associato a quello di “mostra”, ormai scatta, quasi come un riflesso pavloviano, una reazione di diffidenza e scetticismo. Troppe, e talvolta scadenti, operazioni sul pittore lombardo ci martellano da anni. Quindi, all’annuncio dell’esposizione al Broletto la domanda è stata: che cosa ci sarà mai di nuovo da vedere, e per giunta “in provincia”?
Rispondendo subito al primo quesito: di nuovo, per quanto riguarda la “star”, nulla (e meno male, verrebbe da dire, viste le attribuzioni e le “scoperte” degli ultimi anni), in quanto l’unica tela del maestro qui esposta è il ben noto e visibile Ecce homo, solitamente allocato nel genovese Palazzo Bianco. Eppure la mostra, una piccola mostra, finisce con lo sgretolare le riserve della vigilia. (altro…)

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