Finissage con catalogo per un artista ecocentrico. Enzo Calibè, napoletano, classe 1980: un esempio di coerenza tra vita e lavoro, agita in modo interlocutorio e lucidamente autocritico. “A Landscape is a Landscape is a Landscape”, alla galleria E23 in via Blanch, analizza l’impronta dell’uomo sul pianeta a partire dall’abusato ossimoro costituito dall’espressione “capitalismo verde”. Una dopo l’altra, l’artista stana le contraddizioni di un sistema globale che anticipa sempre di più l’”overshoot day” della Terra (ovvero il giorno in cui risultano già esaurite le risorse disponibili per l’intero anno), ma seguita a propagandare la “green economy” come panacea per uno sviluppo sostenibile. Manipolato e strumentalizzato, l’ambiente si trasforma progressivamente in un’immagine idealizzata, miraggio svuotato di senso. (altro…)
Archivio / Arte Contemporanea
Laib: riso e cera per dire la purezza
2 dicembre 2016
Miseria è nobiltà. Appartengono ad un’aristocrazia dello spirito i materiali con cui Wolfgang Laib ama costruire le sue installazioni, in mostra fino al 10 dicembre alla Galleria Artiaco. Polline, riso, cera: doni della natura, semplici e preziosi, che incontrano la solidità del marmo e lo splendore del metallo. Ampie e pulite, le stanze di Piazzetta Nilo sono lo scenario deputato ad evocare l’idea di purezza che l’artista tedesco, per manifesta disillusione verso la cultura occidentale, continua dagli anni Settanta a perseguire nel corso dei suoi viaggi, soprattutto in India. (altro…)
Il tempo lento di Vera Lutter
20 ottobre 2016
Le massicce colonne restano ancorate alla terra. Il timpano superbo e le chiome degli alberi si dissolvono in un fuoco di luce. È un equilibrio di pesi e contrappesi la personale di Vera Lutter (Galleria Alfonso Artiaco, fino al 22 ottobre), che regola la gravità e il tempo secondo un altro principio di necessità: quello di una posa lenta, lunga, in gara con la naturale consunzione dei secoli. Ad ottobre dello scorso anno, la fotografa tedesca piazza all’interno degli scavi di Paestum un container: questa la vistosa camera oscura con la quale “registra” i templi di Atena e Nettuno (ironia della sorte, nello stesso sito di lì a poco sarebbe arrivato in veste di direttore un suo connazionale). (altro…)