Archivio / Arte Contemporanea

Le intoccabili

4 ottobre 2012

Angela Barretta_IBM_2012_live performance inedita_Sound Gianni Rizzo_ Courtesy l’artista e Di.st.urb._ Ph. Teresa Capasso

 

Leggi il titolo e, automaticamente, nella mente affiora l’immagine di un dipinto antico. Dove Gesù si ritrae, mentre la Maddalena tenta di sfiorarlo. Noli me tange.re parte invece da un rovesciamento di ruoli, in cui è la donna a proteggere il proprio corpo, a negarlo, a rivendicarne il possesso e la gestione (anche estrema). Il progetto della mostra è di Raffaella Barbato, curatrice di  Di.st.urb. (Distretto di studi e relazioni urbane/in tempo di crisi), costola del circolo Arci “Ferro 3” di Scafati, laboratorio dedicato ai linguaggi contemporanei e nato, con l’obiettivo di creare una rete pluridisciplinare, da un’idea di Ciro Vitale. Tra i promotori della prima ora (oltre alla Barbato e a Vitale) Franco Cipriano, Pier Paolo Patti e Stefano Taccone, cui si sono aggiunti di recente Mario Paolucci, Carla Rossetti, Ilaria Tamburro e Silvia Vicinanza. Della nuova esposizione parliamo con la curatrice, partendo proprio dall’associazione tra il tema della mostra e l’iconografia tradizionale.
Più di una persona ha fatto riferimento a questa associazione. Benché Noli me tange.re echeggi capolavori dell’arte moderna italiana da Tiziano a Correggio, ho scelto questo titolo non per l’assonanza visiva, ma per la complessa simbologia associata alla locuzione latina – riportata in un passo del Vangelo di Giovanni – e per una serie di suggestioni e riflessioni personali. Letta come esortazione o esclamazione/affermazione è da considerarsi come la manifestazione di un “gesto” (verbale) di rifiuto/ribellione. Un’espressione in cui sento racchiusa una profonda dialettica: l’affermazione e al contempo la negazione di uno status di “crisi” individuale e sociale. Nella psicoanalisi, inoltre, “noli me tangere” identifica chiaramente il tabù del contatto, “quella diffusa condizione, di ripulsa al contatto fisico e interpersonale che spesso si traduce in un divieto morale”. (altro…)

Confessions on a first floor

12 luglio 2012

   

Rewind. Per inquadrare il nuovo progetto di Roxy In The Box è meglio fare qualche passo indietro, precisamente a quel quadro, datato 2007, in cui un Hitler assalito dai Puffi veniva sigillato sotto il titolo di Rinconografia. A distanza di qualche anno, il neologismo coniato dall’artista napoletana raduna una serie di ritratti di celebrità di ieri e di oggi, ciascuna della quali lascia emergere un lato di sé, esprimendo una predilezione con la convenzione universale dell”I ♥“, rafforzata dal verbo corrispondente. (altro…)

Di tutto un Pop

6 luglio 2012

Max Ferrigno_Pop Napole-one_ 2012_acrilico su tela_ 35×45

Irriverente. Sia quando scherza coi santi – quelli canonici e canonizzati, partecipando ad operazioni come Pimp my Mary -, sia quando a finire nel mirino sono i venerati simboli locali (Krum’hero), icone assolute come il barattolo della Campbell’s soup immortalato da Andy Warhol o personaggi storici come Napoleone.
La lente d’ingrandimento che Max Ferrigno usa per deformare la realtà passa sotto l’etichetta di Pop Surrealism. Un approdo liberatorio e curioso, per un artista partito dalla denuncia sociale dipinta su sacchi di caffè, più campesino rivoluzionario che nipotino di Burri. Che poi ‘Burri’ suoni stranamente simile alla parola spagnola ‘burro’, ‘asino’, è pura coincidenza. Questo infatti l’animale-feticcio, semplice e “povero”, di quelle prime prove politiche dedicate ai Sud del mondo. Lavori che, a un certo punto, devono essere apparsi all’autore come un bel vestito, ma non proprio tagliato su misura. (altro…)

wildman.leilani@mailxu.com