Coi piedi per terra. A frugare tra le fessure del selciato e i granuli d’asfalto. Coi piedi per terra, e con le mani in pasta. Ad avvolgere riti e abitudini arcaici e nudi. Poi con gli occhi bassi, sfiorando l’allestimento radente il pavimento, vagando in un incontro casuale tra due rabdomanti del quotidiano. (altro…)
Archivio / Arte Contemporanea
Proibito fumare
15 maggio 2012
Non si ci può bagnare due volte nello stesso fiume, figurarsi nello stesso mare. Moio & Sivelli vanno in vacanza citando Eraclito. Dove sono finiti gli irriverenti ragazzi di un tempo? Sono saliti in cattedra (all’Accademia di Belle Arti), ma non si sono certo ingessati. E concedono alla provocazione una parte. Quella parte. Quella che per Courbet era all’origine du monde. Insomma avete capito…
Moio & Sivelli, escluso il Naked lunch nella Project Room del Madre due anni fa, era dal 2007 che non vi si vedeva in galleria con una personale. Dove siete stati? Cosa avete fatto?
Siamo stati tra Napoli e il mondo. Abbiamo viaggiato molto, abbiamo partecipato ad alcune collettive e realizzato due opere pubbliche: la prima nel 2008, Timeless, un lavoro fotografico acquistata da Metronapoli in occasione della mostra Sistema binario, curata da Adriana Rispoli ed Eugenio Viola alla Stazione di Mergellina; la seconda è Genius loci, con Adriana De Manes, un’installazione luminosa che nelle prossime settimane sarà collocata al porto del Granatello di Portici. Dal 2008, inoltre, insegniamo videoinstallazione ed elaborazione digitale dell’immagine presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli, impegno notevole ed entusiasmante! (altro…)
Photoshop
8 maggio 2012
Maledetto Caravaggio. Ecco, ho tirato un bestemmione da far venir giù San Luigi dei Francesi e il Parnaso. Ora un fulmine mi incenerirà. Zot.
No, eccomi.
Sono ancora qua.
Probabilmente il Merisi mi ha risparmiata perché ha capito dove voglio andare a parare. L’ultima MIA infatti è stata l’ennesima conferma del fatto che, se non ci fosse stato Lui, oggi chi fa fotografia sarebbe costretto ad aguzzare l’ingegno e ad inventarsi qualcosa. E vantano crediti, ma in percentuali inferiori, pure Vermeer, Ingres, Courbet, Zurbaran, un po’ di barocchi misti e naturalmente i fiamminghi con le loro nature morte: decine di scatti che adescano l’occhio attraverso citazioni letterali e costrutti cromatico-compositivi propri della pittura. E se non sono le luci, sono le pose. Non c’è scampo. (altro…)