Accardo, un esordio poco convincente

12 giugno 2008

Il maestro alla guida dell’orchestra giovanile dei quattro conservatori della Campania

Non è semplice parlare di una formazione giovane, sia per costituzione che per età media dei componenti. Pertanto è difficilmente valutabile il debutto dell’Orchestra Giovanile dei Quattro Conservatori della Campania (Napoli, Benevento, Salerno, Avellino) che, sotto la bacchetta di Salvatore Accardo, ha chiuso un Maggio dei Monumenti apertosi nel segno della musica, con il “Concerto in quintetto” di Nicola Piovani nella Chiesa di Donnaregina. (altro…)

Il “pianino delle meraviglie” di Piovani

5 giugno 2008

Alla consegna dei Premi Beffi il compositore premio Oscar “regala” al pubblico un medley di note magiche

La vita è bella. Soprattutto quando regala premi, musica di qualità e interpreti di prestigio, ingredienti della cerimonia conclusiva del premio nazionale di regia teatrale intitolato al regista e drammaturgo torrese Lucio Beffi, figura di spicco della scena nazionale tra gli anni ’60 e ’80. Presentata dal giornalista Mimmo Liguoro e dall’attrice Alessandra Borgia, la manifestazione promossa dall’associazione “Amici delle Arti” di Torre del Greco, ospitata quest’anno nel teatro “Plinio” del centro ‘Don Orione’ ad Ercolano, è partita con l’attesissima esibizione di Nicola Piovani. (altro…)

Alma-Tadema e la nostalgia dell’antico

5 marzo 2008

Napoli, Mann

Quadri-museo, nel museo. Illustrazioni da lustrarsi gli occhi. Gli ultimi giorni di Pompei e il fervore degli scavi raccontati alla bella maniera dei pittori antiquari. Pagine di pittura pura, alternate ai reperti originari delle città estinte. In un percorso didattico e cinematografico…

Pittura, pittura, pittura. Serpeggia un’esaltazione pagana nel consueto allestimento compatto e labirintico del Salone della Meridiana. Mostra da godere, quella di Lawrence Alma-Tadema (Leeuwarden, 1836 – Wiesbaden, 1912), con la consapevolezza di trovarsi dinanzi a uno di quei cult di nicchia. Che miglior collocazione non avrebbe potuto trovare, ospite tra i reperti di quelle città che ritrasse in una languida e fedele varietà di toni, dimensioni e situazioni. Con un sentimento però distante rispetto allo smarrito feticismo dei neoclassici, i quali si fecero un punto d’onore del soggiacere alla distanza monumentale dei secoli che li guardavano dall’alto, sovrastandoli e schiacciandoli. Qui, piuttosto, la prospettiva è orizzontale e cinematografica, e non a caso la settima arte saccheggiò i dipinti del calligrafico sir. Dipinti che, in vari formati, regalano illustrazioni sentimentali e vibranti, anche quando la luce si fa fredda, tagliata, metallica.È in questa lussuosa serie di (altro…)

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