L’artista tedesco espone da Alfonso Artiaco l’installazione ispirata dalla cultura indiana
Pareva avviato ad una brillante carriera di medico, Wolfgang Laib. E invece dopo un viaggio in India prese la strada dell’arte. Colpa della medicina occidentale, troppo meccanicistica di fronte alla sofferenza e incapace di dare quelle risposte che, parafrasando Gandhi, alla fine non esistono. Perché la scienza, interrogandosi sul significato profondo dell’esistenza, pretende di trovarvi soluzioni impossibili. (altro…)