Biella in frac

29 luglio 2009
Ieri, oggi e domani. Nuovi spazi per la Fondazione Pistoletto che, oltre a ospitare la collezione del Frac con convegno incluso – ne abbiamo parlato con Andrea Bellini -, per tutta l’estate scende in passerella. Con una rassegna cinematografica dedicata alla moda eco-sostenibile. Per una cittadinanza attiva. E soprattutto creativa…

Lungo e diritto corre lo stradone. Case basse e fabbriche (alcune da manuale d’architettura), in un verde che non ha niente della classica suburra industriale. Ci s’inerpica un po’su per le colline e si è a Cittadellarte. Si capisce allora perché Michelangelo Pistoletto investa sul Bio Ethical Sustainable Trend quale punto di forza della sua fondazione, recentemente allargatasi con due nuovi spazi. Corpi di fabbrica restaurati con materiali eco-compatibili, destinati ad accogliere il “Museo del Futuro”, ovvero l’“uffizio” architettura di una struttura pluricellulare per dislocazione e finalità. E se cristallizzare l’avvenire è una visionaria contraddizione, ancor più utopistica sembra, nel paese del Piano Casa, l’idea di creare una “terza pelle” espressione che designa i luoghi dell’abitare rispettando la natura. Eppure in questa ex centrale idroelettrica ottocentesca e nell’adiacente manifattura tessile di inizio Novecento è accaduto: finiture di calce naturale e argilla, pannelli di sughero espanso, elementi portanti in legno d’abete, vernici di origine vegetale… (altro…)

Christian Leperino

21 luglio 2009

Napoli, NotGallery

Lapidario e refrattario. E, in ultimo, sedotto dal concettuale. Un progetto “per forza di non levare” sulla leggenda ebraica del Golem…

Lui che nel futuro c’è già stato, sembra avere una gran voglia di tornare al passato. Prova provata i palcoscenici istituzionali, e tutti con una forte impronta storica, sui quali Christian Leperino (Napoli, 1979) si è esibito negli ultimi sei mesi: il Museo di Palazzo Poggi a Bologna e, a Napoli, il Museo dell’Università Suor Orsola Benincasa e quello mineralogico dell’Università “Federico II”. Un robusto fil rouge lega dunque i lavori più recenti del prolifico partenopeo, il quale pare ormai saggiamente deciso a svestire l’abito di artista “di periferia” con cui è emerso e a incamminarsi verso una maturazione che, pur conservando temi angolari come la corporeità, li stempera in una più acculturata e semplice consapevolezza, oltre il quotidiano territoriale, la truculenza e i tribalismi di un tempo. Fuori dalle t(r)endenze attuali, vedi la corsa ad allestire archivi, Leperino insiste col mestiere, cosa che del resto ha sempre fatto, a partire dalla produzione pittorica che tante soddisfazioni (anche commerciali) gli ha dato. (altro…)

Area Scandinavia

16 luglio 2009

biennale 2009_partecipazioni nazionali

C’è del bello in Danimarca. E anche nei paraggi. Invito al Padiglione con delitto per i Collectors dei Paesi Nordici. Arsi dalla smania di possedere, potranno pur sempre spegnersi con fiumi di birra ghiacciata…

Più che scene da un matrimonio, è una scena del crimine. “I will never see you again!”, minaccia uno specchio nel Padiglione danese, messo in vendita da Elmgreen & Dragset, curatori di un (con)testo espositivo e insieme narrativo che sconfina nell’attiguo spazio dei Paesi Nordici. Un lavoro di gruppo che vede impegnati ventiquattro colleghi, fra artisti e designer, per arredare due environment belli e ironici, griffatissimi e leccatissimi. Un giallo in due capitoli “interattivi” sul tema del collezionismo

-passione, ossessione, esibizionismo, mania, feticismo -, prodigo d’indizi per ricostruire una trama tragica, grottesca e vagamente torbida, con o senza l’ausilio del sedicente “agente immobiliare”, che performativamente guida il tour in casa Danimarca. Lussuosa e tetra dimora borghese congelata in un inquietante e “bergmaniano” day after: la camera della teenager è carbonizzata, la scala che porta al soppalco del living distrutta, il tavolo della sala da pranzo, piatti compresi, spaccato; pure le stoviglie della cucina sono franate, idem la famiglia misteriosamente svanita dal focolare domestico. Miglior sorte non è toccata al raffinato proprietario del luminoso loft ricavato nel Padiglione dei Paesi Nordici, il quale galleggia prono nella piscina all’esterno (“inquadratura” citata ad libitum nel dipinto di Vybeke Slyngstad): suicidio o omicidio? Sospetto generato dalle sue palesi predilezioni: una teca di costumi maschili (anche questa è collezione…), disegni di macho-men stile Village People, foto censurate sulla scrivania dove lo scrittore erotico andava principiando la sua autobiografia. (altro…)

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