Morsi e RiMorsi storici

28 marzo 2011

 

Avete riconosciuto il tizio fulvo di pelo e con l’orecchio incerottato qui sopra? Ma certo, è proprio lui: Vincent van Gogh, immortalato da IABO in un’evoluzione del suo classico profilo. In realtà, il grande pittore olandese non è solo: di fronte a lui c’è… eh eh, vi piacerebbe saperlo… ma purtroppo tocca aspettare fino al debutto di S/orridi, il nuovo ciclo di dittici dell’artista partenopeo. Quando? Dove? Come? Boh. Non vi resta che friggere (di curiosità)…

 

Didascalia: IABO_ RiMorsi – Ciclo Retro V.I.P._ 2011_ 200×400 cm_ acrilico e spray su tela. Courtesy Lithiumproject, Napoli

 


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Pediluvio e coscienza

24 marzo 2011

La rivoluzione nel tinello di Roxy In The Box


Abbonda abbonda… Il sale fa bene
… Mmmh, che fastidio. Come tutto quello che viene dal profondo di se stessi. L’ego, l’es, il super-io, tutte quelle storie là insomma. Da cent’anni a questa parte, qualcuno prova a scenderci. E quel che ci trova, quasi sempre, gli piace poco. Figuriamoci poi se, nel pieno di una onesta e sacrosanta depressione, sbatte contro una faccia grottesca, da circo (che poi è la sua). E quel tono di voce poi: sfottente, petulante, con quella cacofonia impastata di accenti e inflessioni. Insopportabile. Un tempo ci voleva una martellata per schiacciare il grillo parlante. Adesso basta spegnere la tv, sottofondo delle nostre giornate. Tanto chi l’ascolta? Lei resta accesa, tu fai altro: cucini, studi, ti fai un pediluvio. C’è chi fugge con i piedi in una bacinella. Abbonda abbonda… (altro…)

Ironico, italianissimo Arcimboldo

23 marzo 2011

Milano, Palazzo Reale

A Milano c’è anche una tela da Capodimonte accanto ai dipinti con le celebri teste composte …

Arcimboldo, "L'Acqua"

Wunderkammer. Quale parola potrebbe descrivere meglio la mostra dedicata a Giuseppe Arcimboldo?
Creativo stravagante e bizzarro, ma anche “uomo di lettere”, come orgogliosamente sembra suggerire il suo “Autoritratto di carta”, tra i tanti “capricci” con cui l’estroso meneghino stregò la corte imperiale degli Asburgo. È tra Vienna e Praga infatti che l’artista trascorse parte della propria vita, legami rimasti saldi anche dopo il suo ritorno in patria nel 1587: più che un semplice pittore, egli rappresentò per la casata un factotum, impegnato negli apparati decorativi e nella “regia” di feste e cortei o sguinzagliato alla ricerca di oggetti preziosi (molti dei manufatti qui esposti vengono dai forzieri del Kunsthistorisches Museum di Vienna, tra i prestatori più attivi insieme alla National Gallery of Art di Washington). Sicché, sarà il clima patriottico del Centocinquantenario, accanto a quadri e grafiche la rassegna sfoggia il meglio del “made in Italy” del tempo, o meglio del “made in Milan”, come splendidi tessuti o armi raffinatissime (la daga col ramo in corallo, ad esempio), che andavano ad arricchire le blasonate collezioni accanto a rarità naturali, dal rostro del pesce sega alla difesa del narvalo, in un’Europa che, dopo le grandi scoperte geografiche e le circumnavigazioni, era già avviata verso una globalizzazione ante litteram.
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