Assediati in un caleidoscopico suk. Perché – dice Thomas Hirschhorn – “le cose non mentono”. Anche quando il troppo è troppo. Vi raccontiamo il Padiglione Svizzera. Uno “dei meglio”, alla Biennale.
Emblematico. Thomas Hirschhorn (Berna, 1957; vive a Parigi) pare, involontariamente, il testimonial di una Biennale ipertrofica, dalla ressa di Casa Italia alle 89 (!) partecipazioni nazionali. Così, mentre la sua “compaesana” Curiger sottrae, lui esagera. L’una erige (all’Arsenale) pareti, ingombri e inciampi, l’altro intralcia il passaggio senza intaccare l’architettura del suo Padiglione. (leggi il resto dell’articolo su Artribune)