Laib: riso e cera per dire la purezza

2 dicembre 2016
Wolfgang Laib_ Galleria Alfonso Artiaco, Napoli_nov-dic 2016

Wolfgang Laib_ Galleria Alfonso Artiaco, Napoli_nov-dic 2016

Miseria è nobiltà. Appartengono ad un’aristocrazia dello spirito i materiali con cui Wolfgang Laib ama costruire le sue installazioni, in mostra fino al 10 dicembre alla Galleria Artiaco. Polline, riso, cera: doni della natura, semplici e preziosi, che incontrano la solidità del marmo e lo splendore del metallo. Ampie e pulite, le stanze di Piazzetta Nilo sono lo scenario deputato ad evocare l’idea di purezza che l’artista tedesco, per manifesta disillusione verso la cultura occidentale, continua dagli anni Settanta a perseguire nel corso dei suoi viaggi, soprattutto in India. (altro…)

Orlando Furioso – 500 anni

15 novembre 2016

“Le donne, i cavallier, l’arme, gli amori”: chi non conosce il più famoso chiasmo della letteratura italiana? Eppure in origine l’incipit dell’Orlando Furioso non era incrociato così: “Di donne e cavallier li antiqui amori” recitava infatti la prima edizione, datata 1516. Cinquecento anni dopo, la trafila ricorrenza-mostra-catalogo è di rigore. E per la mostra di Palazzo dei Diamanti, definita dai curatori Guido Beltramini e Adolfo Tura un’operazione di “filogia dell’immaginazione”, il volume sembra riprendere il policentrismo ariostesco, proponendo interventi dal taglio ora didascalico, ora più specialistico. (altro…)

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Il tempo lento di Vera Lutter

20 ottobre 2016
Vera Lutter_ Temple of Athena, Paestum, VI_October 8-9_ 2015 Unique silver gelatin print_ Courtesy: Galleria Alfonso Artiaco, Napoli

Vera Lutter_ Temple of Athena, Paestum, VI_October 8-9, 2015_ Unique silver gelatin print_ Courtesy: Galleria Alfonso Artiaco, Napoli

Le massicce colonne restano ancorate alla terra. Il timpano superbo e le chiome degli alberi si dissolvono in un fuoco di luce. È un equilibrio di pesi e contrappesi la personale di Vera Lutter (Galleria Alfonso Artiaco, fino al 22 ottobre), che regola la gravità e il tempo secondo un altro principio di necessità: quello di una posa lenta, lunga, in gara con la naturale consunzione dei secoli. Ad ottobre dello scorso anno, la fotografa tedesca piazza all’interno degli scavi di Paestum un container: questa la vistosa camera oscura con la quale “registra” i templi di Atena e Nettuno (ironia della sorte, nello stesso sito di lì a poco sarebbe arrivato in veste di direttore un suo connazionale). (altro…)

champine@mailxu.com