Caravaggio e l’arte della fuga

24 giugno 2010

Genova, Villa del Principe

Proseguono le celebrazioni per il quarto centenario della morte di Caravaggio, pittore “egregius in Urbe” e… altrove. Stavolta toccata e fuga a Genova, nella splendida Villa del Principe…

Tanto vale rassegnarsi all’overdose. Perché, accanto alla mostra dei record alle Scuderie del Quirinale, il quarto centenario della morte di Caravaggio ha preso varie diramazioni, costringendo a un assiduo turn over il ceppo principale. Proprio dalla rassegna capitolina è stato infatti prelevato anzitempo il Riposo durante la fuga in Egitto, cardine di un itinerario segnato dal “difetto” di molti dei progetti inneggianti al Merisi: ovvero il Maestro -spesso presente con un solo dipinto – e, dopo di lui, il diluvio. Eccezionale il palcoscenico: la Villa cinquecentesca di Andrea Doria, “principe e pirata”, a due passi dal porto e dalla stazione. Affreschi di Perin del Vaga, decori manieristi (martoriati da secoli di rivoluzioni, saccheggi, guerre), arredi ricercati, pregevoli tele, logge e giardini… chapeau! Meno memorabile, invece, il percorso rigorosamente di genere e giocoforza monotono – che, tra il pittoresco, il sublime e il documentario, ripercorre le ville, i casini di delizie e le collezioni della famiglia romano-genovese, da Pegli al Gianicolo, da Anzio e Nettuno ad Albano, con tanto di marine (tra cui quelle di Agostino Tassi), rovine e scorci agresti. Chiari l’impegno e l’impostazione, non così l’audioguida, talvolta farraginosa nel tener separata la descrizione delle sale da quella dell’esposizione tout court. (altro…)

montejano_329@mailxu.com