Napoli, Galleria Alfonso Artiaco
Guardare ma non toccare. E attraversate pure col rosa, in mezzo alla nebbia. Dopo il prologo collettivo del Pan, Anna Veronica Janssens torna da sola a Napoli, dissolvendosi brillantemente in un “quasi nulla”…
Può l’impalpabile diventare tangibile? Può il vuoto mettersi in movimento? Per Ann Veronica Janssens (Folkestone, 1956, vive in Belgio) la risposta è decisamente affermativa. E la dimostrazione concreta, seppur immateriale, è nella sua personale da Alfonso Artiaco, che in Dedica, collettiva organizzata al Pan per celebrare i suoi vent’anni di attività, ha fatto da apripista al solo-show dell’artista, scelta nel 1999 per rappresentare il Belgio alla Biennale di Venezia, la cui riflessione sullo spazio, evoluzione “naturale” degli studi di architettura, prende corpo grazie a intersezioni e mescolanze tra elementi eterei e volatili: variopinti fasci luminosi, vapore diffuso e rarefatto. E i trucchi del mestiere, ovvero i mezzi adoperati per creare questo –come lei stessa lo definisce“quasi nulla”, restano programmaticamente visibili. Perché il fine non è l’illusione ottica, ma la perdita di punti di riferimento, l’emancipazione dalla “tirannia degli oggetti”. (altro…)