Basta entrare un’ora dopo e ci si ritrova a casa di qualcuno, preferibilmente quello che abita più vicino alla scuola. Mamma e papà sono al lavoro, e fare colazione tutti insieme è una figata. Cornetti. E birra. Birra, alle otto del mattino? Eh già. Poco importa se due ore dopo la testa crolla sul banco o affonda nella tazza del water, mentre l’amica del cuore ti sorregge la fronte.
E ancora. “Prof, la mattina, prima di venire, provi il caffè corretto con l’XY”, consiglia caldamente un alunno durante la lezione su Parini, innestandosi sul passo in cui il giovin signore, al risveglio, deve optare tra caffè e cioccolata. Caffè e cioccolata, appunto, non un grappino. “Caffè corretto a… quell’ora?” “Sì”. Non è una provocazione, ma il suggerimento di un esperto. Ovvero di chi ha già esperito ed esperisce, sistematicamente.
Esperisce, per esempio, il sabato sera: supermercato, tante bottiglie che tintinnano nel carrello e la festa è garantita. Oppure esperisce fuori al Liceo, cinque minuti prima del suono della campanella: il barista non sta a chiedere la carta d’identità e se qualcuno, foss’anche il preside del Liceo medesimo, abbozza una rimostranza, fa spallucce. Uno scontrino in più, con ‘sta crisi…
I Sert girano per le scuole, bandiscono concorsi… ma, quando hai l’età in cui ci si sente indistruttibili, mica vai a pensare che a trent’anni potresti finire sotto i ferri per un trapianto di fegato? E gli incidenti stradali? Quelli capitano sempre agli altri, ad esempio a “quello col Suv che meriterebbe la pena di morte” per aver falciato la famiglia con bambino che rientrava dalla gita in montagna. “A me non succederà”. (altro…)
Tag Archives: Anna Utopia Giordano
Tredici anni di solitudine
1 luglio 2011
Trucco sgargiante, abiti di tendenza, smorfiette ammiccanti. Poi lo scatto. Anzi, il più delle volte l’autoscatto, magari allo specchio, con il telefonino o la digitale ben in vista. E subito dopo si va on line.
Così fan tutte? Ovviamente no, perché generalizzare è sciocco e, anzi, spesso sono le stesse adolescenti a ribellarsi verso chi le vorrebbe tutte così. Anche perché ci sarà pure qualche responsabile della loro sempre più precoce “perdita di innocenza”, qualcuno che le spinge a sognare un avvenire da velina, letterina, meteorina (o di consigliere regionale…), ad assumere pose lesbo-chic o da maliarda, a suggerire che le brave ragazze vanno in paradiso ma le cattive vanno dappertutto. (altro…)