Astrazioni? No: paesaggi. Annie Lapin fa proprio l’elemento chiave di uno dei generi più amati e diffusi da secoli. E con questo elemento – l’atmosfera – elabora una pittura immersiva, che tenta di conciliare superficie e materia, equilibrando gli impulsi contrastanti tra la realtà fisica del quadro e la costruzione mentale di spazi immaginari.
Opere come oggetti e, al contempo, come inneschi per attivare la memoria e la fantasia dello spettatore: una volta accettato il limite concreto e invadente della tela, lo si può sfruttare come trampolino teso su un infinito onirico. (altro…)