Gratis et amore eius. Caravaggeschi a Novara

19 luglio 2014
Caravaggio_Ecce homo_Genova Musei di strada nuova, Palazzo bianco

Caravaggio_Ecce homo_Genova Musei di strada nuova, Palazzo bianco

Quando si legge il nome “Caravaggio” associato a quello di “mostra”, ormai scatta, quasi come un riflesso pavloviano, una reazione di diffidenza e scetticismo. Troppe, e talvolta scadenti, operazioni sul pittore lombardo ci martellano da anni. Quindi, all’annuncio dell’esposizione al Broletto la domanda è stata: che cosa ci sarà mai di nuovo da vedere, e per giunta “in provincia”?
Rispondendo subito al primo quesito: di nuovo, per quanto riguarda la “star”, nulla (e meno male, verrebbe da dire, viste le attribuzioni e le “scoperte” degli ultimi anni), in quanto l’unica tela del maestro qui esposta è il ben noto e visibile Ecce homo, solitamente allocato nel genovese Palazzo Bianco. Eppure la mostra, una piccola mostra, finisce con lo sgretolare le riserve della vigilia. (altro…)

Pignon è partito

18 marzo 2014
Ernest Pignon-Ernest_ Ph Alain Volut

Uno degli interventi di Ernest Pignon-Ernest fotografato da Alain Volut

A cavallo degli anni Novanta, essere una matricola a Napoli significava pure andarsene a spasso tra una lezione e l’altra, regalandosi spensieratamente all’aria e al sole. In primavera, poi, chi ci pensava più ai corsi di latino e filosofia. Le aule di Corso Umberto e di Porta di Massa erano a due passi dalla città antica, dove tra un bacio e una bancarella potevi imbatterti all’improvviso in quegli enormi… cos’erano? Disegni? Manifesti? Qualsiasi cosa fossero, facevano impressione. Perché erano grandi. Ma soprattutto erano veri, erano vivi.

Avere vent’anni a Napoli, allora, significava uscire dall’Università e incontrare quei pittori di cui avevano appena parlato i professori. Artisti che sui manualoni di storia dell’arte venivano talvolta liquidati in un trafiletto, e invece scoprivamo grandi, immensi.

Nascevano così amori disperati. (altro…)

Scomparso Vincenzo Pacelli

15 febbraio 2014

Il quadro era già piuttosto noto. Molti “papaveri” l’avevano visto, provandosi a riconoscerne la paternità. Eppure fu lui, grazie anche alle sapienti imbeccate del filologo Giorgio Fulco, a mettergli sotto la targhetta giusta, quella con cui oggi spicca nelle collezioni di Intesa Sanpaolo a Palazzo Zevallos: Caravaggio, Martirio di Sant’Orsola.
Una vita dedicata a Michelangelo Merisi quella di Vincenzo Pacelli, scomparso improvvisamente alla soglia dei 75 anni il giorno prima di San Valentino: dalla monografia sulle Sette Opere di Misericordia all’ultimo, monumentale tomo su “Caravaggio tra arte e scienza”, curato insieme a Gianluca Forgione e consistente in un ricco corpus di interventi pluridisciplinari. Passando per il preziosissimo carteggio tra il cardinale Scipione Borghese e il Nunzio Apostolico Deodato Gentile, da lui ritrovato nell’Archivio Segreto Vaticano, che ha ridisegnato con (ormai rara) acribia gli ultimi momenti di vita dell’artista lombardo. (altro…)

montejano@mailxu.com