Torino, Weber & Weber
Carol Duval… chi era costui? Dietro il nom de plume scelto dall’artista, il cronista e lo storico si sovrappongono. Per inquadrare il cammino dell’umanità e, parallelamente, quello della fotografia…
Carol Duval c’est lui, Adriano Eccel (Bolzano, 1956; vive a Trento): archivista la creatura immaginaria, raccoglitore di frammenti il creatore reale. “Sceneggiatore” quest’ultimo di una storia dell’umanità in 22 tavole, dipanata in accordo con i progressi registrati nel campo della fotografia (da qui l’eteronimo inconfondibilmente francese, omaggio alla madrepatria del mezzo). Un percorso criptico e sofisticato, con un segno pittorico forte, evidenziato dal senso compositivo – che, facendo di necessità virtù, equilibra spesso le opere in sequenze tripartite, rispondenti più a un criterio espressivo/narrativo che puramente formale – e cromatico di immagini ottenute non senza una certa laboriosità. Primo stadio la selezione di materiali d’epoca, una vera e propria “caccia al tesoro” necessaria per costruire il soggetto. Nel secondo stadio si precisa la tecnica: la manipolazione di una Polaroid -ormai essa stessa nostalgico reperto -, lasciata “decantare” fino ad assumere quel tono rugginoso che dà agli scatti un’aura d’antan (e vagamente macabra, visto il frequente indugiare su riferimenti alla morte), trasportando così nel passato anche eventi più recenti, come l’attacco dell’11 settembre. Si parte ab ovo, con i progenitori Adamo ed Eva acefali come statue antiche, nudi fino all’osso. (altro…)