I favolosi ’80 dell’arte a Napoli

20 dicembre 2014
Luigi Ghirri_da Napoli '81. Sette fotografi per una nuova immagine_1981_c-print_collezione Azienda Autonoma di Soggiorno, Cura e Turismo di Napoli © Eredi di Luigi Ghirri

Luigi Ghirri_da Napoli ’81. Sette fotografi per una nuova immagine_1981_c-print_collezione Azienda Autonoma di Soggiorno, Cura e Turismo di Napoli © Eredi di Luigi Ghirri

Operazione nostalgia? No: anche se in clima natalizio e sul finire dell’anno, è una ricognizione ad ampio spettro e con ambizioni scientifiche quella che la Soprintendenza Speciale per il Polo museale ha “cucito” per e tra due sedi fisicamente distanti tra loro. Oggi alle 18 i battenti a Castel Sant’Elmo si apriranno su “Rewind. Arte a Napoli 1980-1990”, antologica curata da Angela Tecce, che per redigere questi “annales” si è avvalsa di un gruppo di testimoni, critici, curatori e studiosi, come Vincenzo Trione, curatore del Padiglione Italia per la Biennale di Venezia 2015, ma anche di una generazione di trenta-quarantenni affermata e già attiva nel ciclo di dibattiti dei “Giovedì contemporanei” (Maria De Vivo, Maria Giovanna Mancini, Chiara Pirozzi, Adriana Rispoli, Olga Scotto di Vettimo, Stefano Taccone, Antonello Tolve, Alessandra Troncone, il direttore del Madre Andrea Viliani ed Eugenio Viola). (altro…)

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David Bowes

22 febbraio 2010

Torino, In arco

Una pittura tradizionale, tramata di suggestioni stilistiche e “omaggi”. Tra Arcadia e commedia dell’arte, ecloga e metafisica. Non sarà il migliore dei mondi possibile, ma in fondo su questa Terra si può vivere tutti insieme…

Molteplici sono i riferimenti di David Bowes (Boston, 1957; vive a Torino e Newton, Massachusetts), dall’esuberanza dei muralisti messicani al naïf più genuino. Un disegno semplice, e una tavolozza vivace. Campiture piene, e torniture prevalentemente affidate più a volumi smussati che a modulazioni tonali. Prevale in questa personale un’atmosfera cortese, gentile, che pare retrocedere ai cicli “profani” tardogotici e rinascimentali, con quadri brulicanti di lieti e operosi personaggi, vivaci come miniature, con un quid aggiuntivo di Estremo Oriente. Del resto, un’aria da Medioevo edenico si respira pure lasciando vagare l’occhio di castello in castello, o immergendolo tra le chiare, fresche, dolci acque aureolate d’alberi, cornice di tanta sensuale epica cavalleresca (e l’opera in questione risalta per difformità stilistica rispetto alle altre). Altra dominante è una grazie arcadica e leziosa, che saccheggia la vetrinetta dei ninnoli alla ricerca di damine e cavalieri in porcellana, vasi e scarpine à la vogue settecentesca, maschere e chinoiserie, in una specie di spensierato Viaggio in Italia da uno stereotipo all’altro, e non certo da turista per caso. (altro…)

loverichcarissa prevostjosphine@mailxu.com