Sapeste com’è brutto quando, alle fiere, vedi i galleristi che fissano con occhi vuoti i loro stand vuoti in mezzo ai corridoi vuoti. Pensando probabilmente alle loro casse vuote, dopo tutto quello che hanno speso per stare là, in quel loculo di masonite. Sussultando ogni volta che quel bambino col Mars mezzo sciolto in mano si avvicina all’arazzo di Kentridge, o quella signora con la maxibag si appropinqua all’installazione di Cragg. (altro…)