Madre ingrato? No. O meglio, non del tutto. All’indomani della loro “separazione consensuale” dal Museo Donnaregina, e con le valigie già pronte per Berlino, Gigiotto Del Vecchio e Stefania Palumbo tirano le somme di un anno alla guida della Project Room partenopea…
Partiamo dall’inizio. L’incarico di curatori della Project Room vi è stato conferito per chiamata diretta. Non trovate che assegnare un ruolo in un’istituzione pubblica senza un concorso di idee sia un’anomalia?
Nel caso di nomina di direttori o di curatori interni, con un contratto di assunzione, la regola dovrebbe essere quella del concorso. Nel nostro caso, di collaborazione esterna, crediamo sia stato possibile chiamare direttamente. Ma questa è una domanda che più che a noi dovrebbe essere rivolta ai vertici della Fondazione Donnaregina e chiedere loro se in futuro la nomina del direttore e del senior curator verrà fatta tramite concorso.
La Project Room del Madre è nata indiscutibilmente con uno scopo “politico”: prestare attenzione ai giovani che operano sul territorio. Quanto la vostra filosofia curatoriale coincideva effettivamente con quella dei “committenti”? (altro…)