Sull’acropoli di Neapolis si combatte, a fasi alterne, una lotta: quella contro il degrado. Il fato e gli uomini si sono accaniti anche su Sant’Aniello a Caponapoli dove, dopo bombardamenti, terremoti, furti e quasi sessant’anni di restauri, approda la zattera di Vincenzo Rusciano, scultore partenopeo che ama “accentare” la materia con colori decisi. Come l’arancione-emergenza del galleggiante dove si ammassano spoglie scampate al naufragio, emblemi dei frammenti ricomposti durante la lunga resurrezione di un edificio assai stratificato. “Sponda” è dunque il titolo di un progetto – curato da Angela Tecce e Alberto Zanchetta in collaborazione con la Galleria Annarumma– che, nel salutare l’ultimo paziente curato (l’altare maggiore di Girolamo Santacroce), secondo l’intento del promotore Giuseppe Giordano affida al contemporaneo la memoria del passato e il compito, per così dire, di risarcirne i danni. (altro…)