Ma quando inizia la Biennale? Per i comuni mortali, i cancelli aprono oggi. Per gli addetti ai lavori, invece, la vernice si è espansa in giorni e giorni di tagli del nastro, conferenze stampa e feste, trottando a caccia del miglior padiglione, dell’intervista, del retroscena. Il tutto, anticipato di un mese rispetto a quella che era la tradizionale inaugurazione di giugno: esprimento realizzato nel 2015 in occasione di Expo e ripetuto quest’anno, sperando forse di eguagliare la quota di 500mila presenze toccata dalla scorsa edizione. “Viva arte viva” è il tema scelto dalla curatrice Christine Macel, la quale, proponendosi di restituire centralità agli artisti, ha sviluppato il proprio progetto in nove capitoli, “sfogliando” i quali spiccano due nomi legati alla Galleria Alfonso Artiaco: gli albanesi Edi Rama ed Anri Sala. (altro…)
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I favolosi ’80 dell’arte a Napoli
20 dicembre 2014
Operazione nostalgia? No: anche se in clima natalizio e sul finire dell’anno, è una ricognizione ad ampio spettro e con ambizioni scientifiche quella che la Soprintendenza Speciale per il Polo museale ha “cucito” per e tra due sedi fisicamente distanti tra loro. Oggi alle 18 i battenti a Castel Sant’Elmo si apriranno su “Rewind. Arte a Napoli 1980-1990”, antologica curata da Angela Tecce, che per redigere questi “annales” si è avvalsa di un gruppo di testimoni, critici, curatori e studiosi, come Vincenzo Trione, curatore del Padiglione Italia per la Biennale di Venezia 2015, ma anche di una generazione di trenta-quarantenni affermata e già attiva nel ciclo di dibattiti dei “Giovedì contemporanei” (Maria De Vivo, Maria Giovanna Mancini, Chiara Pirozzi, Adriana Rispoli, Olga Scotto di Vettimo, Stefano Taccone, Antonello Tolve, Alessandra Troncone, il direttore del Madre Andrea Viliani ed Eugenio Viola). (altro…)
Interni d’abitazione a misura di bastardo
17 febbraio 2009
Le opere del collettivo Claire Fontaine alla T293
Se pensate che il feng-shui sia roba per stilose riviste di architettura & arredamento, preparatevi a cambiare idea. Perché il collettivo Claire Fontaine vi dimostra, anzi vi mostra – in “Interior design for bastards”, alla T293 in via Tribunali – come la dottrina orientale del benessere e della prosperità sia una filosofia tanto individualista da sfiorare il cinismo, usata indifferentemente dai singoli, dalle famiglie o dalle grandi imprese per ottenere felicità e ricchezza. Obiettivi non condivisi con la comunità, anzi talvolta raggiunti a scapito dei rivali. Il miraggio postcomunista del soldo facile si lega così ad una tradizione-superstizione tornata in auge col “grande balzo” verso il liberismo più sfrenato. (altro…)