Respiro Pugliese

1 aprile 2011

Fili e sensori. Dentro e fuori la galleria. Per catturare in modalità wireless la luce, l’umidità, la temperatura, la pressione atmosferica e trasformarle tramite un software in suoni. Questa è la mostra, nero su bianco. Una pioggia di cavi dal soffitto e addirittura l’irruzione di un tronco d’albero nel white cube dello spazio espositivo. L’etichetta sbrigativa è: installazione interattiva. Volendo ragionarci un po’, è il tentativo di ricondurre alla solidità della scultura l’impercettibile e l’imprevedibile. Di dare una forma, e una partitura, al gioco di dadi della natura. Impresa ecologista o tracotanza tecnologica? Quattro chiacchiere con Roberto Pugliese… (altro…)

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