Collins e Rondinone da Raucci/Santamaria
Tim Rollins dimostra come il ruolo sociale del mestiere d’artista possa travalicare, e di molto, i cosiddetti “laboratori didattici” in cui è sufficiente tenere i ragazzini impegnati ad impiastricciarsi le mani. Perché lui, in questo progetto dei k. o. s. (cioè “kids of survival”), ha messo in gioco tutto se stesso, “regalando” il proprio nome ai ragazzi di strada, e guidandoli pazientemente in un lavoro culturale in senso alto. Sfidando così il luogo comune che vorrebbe le persone “semplici” incapaci di capire e di sentire il Bello, ovunque esso si manifesti. (altro…)