Le massicce colonne restano ancorate alla terra. Il timpano superbo e le chiome degli alberi si dissolvono in un fuoco di luce. È un equilibrio di pesi e contrappesi la personale di Vera Lutter (Galleria Alfonso Artiaco, fino al 22 ottobre), che regola la gravità e il tempo secondo un altro principio di necessità: quello di una posa lenta, lunga, in gara con la naturale consunzione dei secoli. Ad ottobre dello scorso anno, la fotografa tedesca piazza all’interno degli scavi di Paestum un container: questa la vistosa camera oscura con la quale “registra” i templi di Atena e Nettuno (ironia della sorte, nello stesso sito di lì a poco sarebbe arrivato in veste di direttore un suo connazionale). (altro…)